lontananza, alternata ad
una fitta
nebbia sparsa nella
pianura tra
gli alti fusti degli
alberi.
In questo sovrumano
silenzio,
un autunno inoltrato quasi
inverno
il fruscio delle foglie
cadenti
intonano una sublime
sinfonia.
Un brivido di paura gela
il mio
sangue come quando ero
fanciullo
e lo spirito immaginario
mi veniva
incontro.
Grido alla luce di
scomparire ma
essa si avvicina
saltellando sulle
cime degli alberi
venendomi
incontro.
E il mio Angelo custode
che mi
tranquillizza.
L.G.R.
Nessun commento:
Posta un commento