Il mio corpo stanco si è
racchiuso in una bolla di vetro
molto fragile, leggero come una foglia
svolazzante al soffio del vento.
Ho contato tutti i miei
anni senza errori matematici, ho
spentomille candeline, sento
ancora l'odore dei ceri bruciati.
La saggezza acquisita e i
capelli bianchi
in tutti questi anni mi
ricordano che la
strada che ho percorso fu
infinita, il sole
il vento e il resto della
natura accarezzarono
il mio corpo.
La vecchiaia avanza a
piccole dosi
aggiungendo un appiglio ad
ogni anno
che passa, è come un
treno che corre
imperterrito sulle rotaie
per raggiungere
la destinazione prescelta.
L.G.R.
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