trasmessi in alfabeto morse, dal
chiarore di una stella
molto lontana che un
giorno
mi apparteneva.
I messaggi parlavano d’amore.
Il
sonno prevalse all’improvviso
sfuggendomi l’ultimo forse
il più bello.
Quando
dischiusi gli occhi era già
mattino, le chiare stelle
non brillavano
mi sono voltato sulla mia destra
come
d’abitudine, ma tu non c’eri già più,
perché tu
vivi nei miei ricordi.
Poi quel sogno apparente è sfuocato lentamente
nel vedere nascere i primi raggi di sole .
L.G.
L.G.
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