mercoledì 23 settembre 2015

LU JADDU


Prima lu jaddru la veglia, facia.
La sveglia e lu ralogiu,
nun na sistina.


Appena L’alba spuntava,
lu jaddu puntualmenti
Cantava.


Lu viddanu, lu vaccaru,
lu picuraru e tanti atri
pirsuni, appena lu jaddu
cantari sintiva, si susiva.


Ognunnu la so attività,
svulgiva.


Quannu lu suli tanticchia
acchianava.


Un maccicuni ppi culazioni
mangiava.


Quannu lu suli a lapici jera,
chiddu ca c’èra ni la sacchina,
manglava.


A la sira appena lu suli cuddava,
si finiva di travagliai, e assimi
la famiglia, si stava. 


Chiddu ca lu cummentu passava si mangiava.
Dopu un pocu la sbota a lu littu si faciva, si jva a littu e ci si durmiva.


Calogero Riggio

Un siciliano comune.

sabato 5 settembre 2015

Madre Teresa di Calcutta


Non aspettare di finire l'università,
di innamorarti,
di trovare lavoro,
di sposarti,
di avere figli,
di vederli sistemati,
di perdere quei dieci chili,
che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina, la primavera,
l'estate,
l'autunno o l'inverno.

Non c'è momento migliore di questo per essere felice.
La felicità è un percorso, non una destinazione. Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.
Ricordati che la pelle avvizzisce,
i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
Ma l'importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
Dietro ogni traguardo c'è una nuova partenza. Dietro ogni risultato c'è un'altra sfida.
Finché sei vivo, sentiti vivo. 
Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.

Madre Teresa di Calcutta


martedì 1 settembre 2015

Mi siederò ad aspettarti

Mi siederò ad aspettarti.
Aspetterò il tornare delle rondini

e vedere il loro nidificare.

Aspetterò il canto  soave degli
uccellini saltellare sui verdi prati
Primaverili.


Guarderò il sorgere e il tramonto
del sole tiepido  primaverile.


Ma quanto dovrò aspettare per rivedere
il tuo viso sorridente e felice degli anni
passati?


Mi siederò e aspetterò per affievolire
la mia stanchezza.


E poi ancora aspetterò il sorgere e il tramontare
del sole mentre passano gli anni scorrendo
sul binario senza fine, e poi arriverà
l’estate e poi l’inverno e poi di nuovo
la primavera….
E io, sarò sempre seduto lì ad attenderti. 


L.G.R.

Il mare-

Dopo un lungo e annoiato percorso
s'infrangono le onde sulla banchigia
stanche dal vento che le hanno spinte.

Un'esplosione di freschezza arriva fino
al mio lettino ove sono sdraiato.

Poco più in là un bambino meravigliato
 chiama la mamma mostrandole
un breve arcobaleno.

Crescono i castelli di sabbia fabbricati
da un gruppo di bambini, mano d'opera
innocente, una realizzazione che dura poco
e l'onda più feroce lo spazza via.

E dietro a questa grande creazione “il mare”
si perde il mio sguardo da mortale,
 spazzia la mia vista su questo mistero infinito
e sul mio corpo prevale in un lieve abbandonarsi.



L.G..R.