Mi guardo allo specchio e
un'immagine
sconosciuta mi appare d'istinto le chiedo
chi sei? L'immagine muta non mi risponde,
mi volto per andare via e un ecco risuona
sei tu mi dice.
La vernice argentata che riflette l'immagine
è sgretolata dal tempo, emana il riflesso del
viso, ormai stanco un uomo distrutto.
Chi sei? Continuo ancora con la mia richiesta
sperando in un suo errore, sei Tu continua a
ripetere con una risata sarcastica.
Sono vecchio ma no deforme, odio quello
specchio e lo tolgo di mezzo, un oggetto
triste inventato dai demoni, ritorno sui
miei passi triste e sconsolato alla ricerca
della mia giovinezza.
L. G.R.
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