mercoledì 23 marzo 2022

Le visioni di mia Madre

 

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Le visioni di mia madre


dall'inizio

fino

all'ultimo.


CARRIVALE GIOVANNA


PRIMO GENNAIO 1913

PRIMO OTTOBRE 1998








Da qualche anno mia madre ha delle strane visioni attorno a noi.

Mi è venuto in mente di scriverle man mano che li vede in quei momenti che sono con lei. Questi strane esseri, invisibili a noi, dice mia madre, arrivano sotto forma di luce, lungo la parete, per poi materializzarsi fino a prendere una forma umana, per andare via nello stesso modo in cui sono arrivati


mi racconta delle prime volte che apparivano disse avevo tanta paura ma poi con il tempo ci fece l'abitudine,visto che le facevano anche compagnia.


Mi racconta che quando doveva asciugarsi le mani e non trovava l'asciugamano loro gliela porgevano. In alcuni casi quando perdeva l'equilibro e stesse per cadere si sentiva sollevare e per lei queste persone sono diventate una compagnia, una cosa la rammaricano che sono silenziosi, non parlano.


Un giorno che non ero con lei, mi disse di aver visto queste persone arrivare sotto forma di cani per poi trasformarsi in esseri umani.


Qualche anno fa mi racconta che quando andava a dormire, con lei nel letto c'erano anche donne, sempre silenziosi la cosa durò circa un anno.


Un anno mentre era da mia sorella Giulietta, in francia, mentre era seduta in giardino, disse di aver visto una tartaruga che le passava davanti, ma mia sorella disse di non aver mai posseduto una tartaruga.

Questo è stato l'anno in cui mia madre ebbe le prime visioni che continuarono nel tempo.


Sempre quell'anno dopo aver trascorso un po di giorni da Giulietta andò a Parigi da mia sorella Anna. Una di quelle sera mentre era a letto nella stanzetta, dove Anna disse che ci sono gli spiriti, la mamma ha visto la forma umana di due persone un uomo e una donna anziana, secondo mia madre disse che erano i suoi genitori però non era certa perché l'immagine era confusa. Di quel fatto non me ne raccontò più.


Snel mese di agosto 1996 la portai con me in francia, anche se non fosse stabile sulle sue gambe e la sua vista precaria

una sera a casa di mia nipote Rosanna si svegliò vide un uomo con un bastone in mano e un bambino in braccio.

Secondo la descrizione era S. Giuseppe voi direte perché S. Giuseppe, mia nipote abita in un quartiere che si chiama San Giuseppe, e da quel momento abbiamo incominciato a crederle.


Da qualche mese mentre ci trovavamo io e lei in soggiorno mi diceva sempre che intorno a noi c'erano altre persone, e per terra c'erano dei bambini seduti che guardavano la tv e la stanza era piena di fiori.


Domenica 25 aprile la mamma era a casa mia, la mattina sono andato a suonare a Garbagnate, poi alle 12,30 sono passato da lei a prenderla, ho capito che era successo qualcosa, mi disse che tutta la mattina era in compagnia di queste visioni e mentre ci recavamo a casa mia in auto li vedeva anche li, seduti sul cofano della macchina.


Quella giornata abbiamo pranzato ma lei è stata taciturna, le visioni continuavano.

Quel pomeriggio sono andato a Monza a fare il concerto e lei è rimasta a casa con mia suocera.


Quando siamo tornati mia suocera disse che la mamma vedeva degli scarafaggi camminare per terra e anche dei topi, poi la sera rivolta a me mi disse che cosa ci facesse quel cavallo in casa.

Quale cavallo le chiesi quello li non lo vedi, mi disse, no le risposi. Cercai di tirarle su il morale, e le spiegai che un cavallo non poteva salire un piano con le scale, lei annuì e non disse nulla.

Chissà che cosa le fosse capitato quel giorno per vedere tutti questi animali a casa mia.


La notte del 29 aprile la mamma aveva dei capogiri, già si lamentava dal mattino nel vedere queste presenze, che quel giorno erano proprio assidui per tutta la notte.

Poi mi disse che la sera dopo che è andata a dormire e vide un ragazzo che con il cenno della mano le fece capire che andava via poi questi giramenti di testo le passarono. È stata la prima volta che sentì la voce che le disse che sarebbe tornato il giorno successivo.

La mattina, quando sono andato a trovarla la vidi molto sollevata, i dolori alle gambe non le aveva, si lamentava soltanto per la vista disse che ci vedeva poco.

Verso le dodici, mentre pranzavamo disse che un uomo è arrivato ed era seduto alla mia sinistra, alle 12,30 se ne è aggiunto un altro sono seduti e non dicono nulla, sono 2 uomini di mezza età mi disse. Dopo un po mi disse che sul muro comparve una televisione con loro seduti sopra, ore 14,00 uno di loro parla con una donna appena arrivata.


Altro giorno sono arrivati 2 uomini senza dire nulla, hanno tirato fuori dalla tasca una bottiglietta con del liquido bianco e lo hanno bevuto. Questo fatto della bottiglietta lo racconta sempre, dice che si nutrono con quello. Dopo un po vide un uomo in piedi sul lavandino in cucina, fino a toccare con la testa il soffitto.

Sempre quel giorno ha visto un uomo e una donna con il bambino in braccio alla donna, non smetteva mai di dirmi quanto era bello quel bambino. Che sia la Trinità, mistero.


Un giorno mentre ero seduto a capo tavola mi disse che alla mia sinistra c'era un uomo e ha scattato una fotografia e sempre accanto a me un uomo guarda con il binocolo.

Di fronte a me, dall'altro capo del tavolo una bambina di circa 8 anni seduta su un vaso da notte. Le chiesi come erano vestiti, mi disse que queste persone quando arrivano sono vestiti sempre allo stesso modo vestiti di bianco e un turbante in testa. Sempre quel giorno a fianco a me un uomo che lavorava la lana.


Oggi 4 maggio 1998 disse alle 7 è arrivato un ragazzo facendogli segno di alzarsi le parlò ma io disse sono rimasta a letto ancora un po'. Verso le 8 si presentò un uomo un po' più anziano invitandola anche lui a farla alzare, a quel punto disse mi sono alzata.

Quel giorno sono arrivato da lei alle 10 era sollevata niente male alle ginocchia e la vista un po meglio.


Quello stesso giorno , indago sulle sue visioni , dice di non vederne tanti in questi giorni, ne viene saltuariamente qualcuno, oggi sono soltanto 2 e uno di questi due ascolta le nostre voci e ride, oggi li vede in forma tridimensionale.


Nel mese di febbraio 1998 ci fu un forte allarma tra noi fratelli per quanto riguarda la mamma, in quel periodo era deceduto il fratello di Caterina, Michele. Il giorno del funerale l'abbiamo lasciata a casa dicendogli che andavamo ai funerali.

Quella notte per lei fu tragica non ha dormito tutta la notte. Il giorno dopo quando sono andato a casa sua mi disse perché avevo portato a casa sua tutta quella gente che non voleva andarsene, era

fuori non riusciva a connettere non trovava più la porta eccetera per poi nel giorno successivo tutto ritornò alla normalità.

Decidemmo di non raccontarle più niente di queste cose per non turbarla ulteriormente.


Sabato 9 maggio c'è stata la comunione di jagadish, ero andato a prenderla e mentre mi recavo a casa mia diceva che sul cofano della macchina c'era un uomo seduto.

Il pomeriggio del giorno successivo ero andato a prenderla per portarla a casa mia. Il pomeriggio mentre aspettavo di andare a suonare per la festa della mamma, l'ho fatta sdraiare sul divano si è appisolata e poi a un certo punto si è messa a a parlare, le chiesi che cosa volesse mi rispose che c'era un ragazzo che voleva passare sopra di lei, diceva al ragazzo passa di là non vedi che qui ci sono io!


Altro giorno, 21 maggio sono andato a casa sua a Cinisello, sono arrivato come d'abitudine alle 10,00 si lamentava che non vedeva nulla, mi chiesi se fuori piovesse. A volte quando mi dice che non vede nulla mi domando fino a che punto perché subito dopo mi disse di vedere sempre queste persone, le chiesi che cosa facessero, niente mi disse, ci guardano. Poi mi racconta della settimana precedente che un ragazzo si coricò a letto accanto a lei, le chiesi il letto si è mosso quando si è sdraiato? Mi disse di si! Ma ha fatto piano per paura di svegliarmi, però disse io ero sveglia.

Anche oggi mi chiedo se è verità che vede queste persone oppure è soltanto frutto delle sue visioni.


Settembre 1998, sono a casa di mia madre sono giorni che non vede più queste persone, mi racconta di fatti accaduti, qualche giorno prima è stata male di notte, mi disse che con lei c'erano uomini e donne che si prendevano cura di lei dicendogli che tra poco le sarebbe passato, poi mi disse era vero dopo un po mi è passata.


Poi mi racconta della sera precedente, era seduta sulla poltrona come al solito e guardava la televisione e sul divano c'era mia sorella Mimì e tutt'attorno a lei cerano queste presenze che dopo una certa ora si sono alzate e sono andate via toccandogli la gamba e la salutarono, mi disse che non era la prima volta che guardando la tv cerano loro, chiesi a Mimì se fosse stato lei a toccarle la gamba ma lei mi disse di no.


Va avanti con i racconti mi dice che quando uarda la tele in soggiorno nel letto pieghevole dove dormivo io, c'è sempre una donna anziana e ammalata e la sera quando queste persone vanno via se la portano con sé, vanno via conuna moto lungo il muro nella direzione della tele e scompaiano in questo modo. Mi racconta questa cosa con una semplicità senza emozione e senza paura, un altro racconto fantastico.


Altro giorno 1 ottobre1998 stamattina sono andato dalla mamma come al solito dovevo portarla in ospedale per il controllo degli occhi controllo di routine. Eravamo in auto c'era anche Mimi, ci ha raccontato di un sogno che ha fatto durante la notte, disse che faceva a pezzi Mimi e poi a Gino, pensa che sicuramente si sarà messa a urlare, ma Mimi che confina con la parete non ha sentito nulla.

Quella stessa mattina scendendo le scale mi sono accorto che in mamma c'era qualcosa che non andava, scendeva le scale a fatica, faceva tre gradini e poi si fermava a respirare, non era mai successo una cosa del genere. Siamo arrivati in ospedale e a stento sono riuscito a farla uscire dalla macchina, era bianca in volto, tanto che se ne sono accorte anche le infermiere dell'oculista e così ci dettero la precedenza per poi portarla al pronto soccorso.

Fatto la visita dall'oculista siamo andati al lato che c'era il Ps le hanno fatto subito un elettrocardiogramma e la pressione arteriosa e tutte le analisi del sangue, non hanno trovato nulla che potesse confermare la sua instabilità. Spiegai al medico di turno che lei stava male e non avrei potuto riportarla a casa che non ce l'avrebbe fatta,ma lui impassibile restò fermo sulle sue parole le proposi di ricoverarla di risposta quell'imbecille disse che noi per sbarazzarsi degli anziani cerchiamo sempre di farle ricoverare, anche perché la mamma disse a quellimbecille di medico che andava meglio.

A stento siamo riusciti a farla salire le scale per tre piani, stava malissimo non riusciva a respirare, che stava male era evidente.


Quel giorno, dopo essere tornati a casa, non ha voluto nemmeno toccare il cibo nemmeno il the che le ha preparato Mimi, continuava a dire oggi c'è qualcosa che non và, non mi era mai successo una cosa del genere.

Alle 19,30 è crollata non stava più nemmeno in piedi, Mimi spaventata ha chiamato Gino e mi chiesero a me se portarla oppure no all'ospedale le dissi subito di si per poi informandomi come era andata.

Ora al Ps si sono accorti della gravità in cui versava la mamma, e quella sera hanno fatto di tutto per soccorrerla praticandole anche l'elettrochoc, si era ripresa ma subito dopo il cuore si è fermato definitivamente.

Mentre la mamma era al Ps, in rianimazione, mi chiamò Antonio

dicendomi che la mamma era grave. Mi sono precipitato in ospedale ma una volta giunto ho capito che la mamma era deceduta. Tutta la notte è stata nella camera ardente dell'ospedale poi la mattina successiva l'hanno portata in cimitero alle 11,30 mettendola nella cella frigorifera. I medici volevano farle l'autopsia ma noi abbiamo rifiutato,. Al sabato alle ore 10,00 ci furono i funerali. Quel giorno la mamma era sommersa di fiori.

Fù così che si spense la nostra cara mamma,.


Quella sera stessa tutti noi figli ci siamo recati a casa della mamma a prendere qualche ricordo per Elena e Rosanna che sarebbero partiti il giorno successivo molto presto.

Nel guardare i cassetti, Rosanna ha trovato l'orologio della mamma fermo alle 21,40 chiedendomi a che ora era deceduta e con tutto stupore ci siamo accorti che l'orologio era fermo alla stessa ora del decesso.


COSI SE NE E' ANDATA LA MAMMA UN GIORNO D'AUTUNNO, IN SILENZIO, SENZA DARE FASTIDIO A NESSUNO, LA MAMMA,

CIAO MAMMA ADESSO NON SOFFRTI PIU DI DOLORI E LA TUA VISTA VEDRA IL SIGNORE,


TUO FIGLIO ROBERTO

 

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