Un raggio di luce, oggi passa dalla mia memoria, in lui ho rivisto tutta la mia infanzia, scorrono visibili le parole, posso farne una poesia.
Corse campestre a piedi nudi, cavalcate
a cavallo rotolare sull'erba verde
dell'estate immergersi tra le spighe
del grano maturo e raccogliere un
frutto e poi mangiarlo.
Lo starnare delle oche, il belare delle
pecore e il nitrito del cavallo erano
per me la ninna nanna per il sonnellino
pomeridiano.
E la mattina quel canto strillante del
gallo che annunciava un nuovo giorno,
alzarsi senza pensieri e mettermi subito
a giocare.
Ora cerco tra i fumi dei ricordi quelle
calde estate, la sera disteso sulla paglia
ancora tiepida che contornava l'aia ed
io a guardare le stelle e sua maestà la
luna.
L.G.R.
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