Il sogno ebbe inizio una sera d'estate il calore dell'asfalto bruciava ancora i miei piedi nudi.
Assiso sul ponte del fiume con i piedi penzolanti in cerca d'un po'di refrigerio
canticchiavo una canzone.
Ecco all'improvviso l'imbrunire della sera
e nel cielo un messaggio Divino in
caratteri cubitali mi invitava ad
aiutare il più debole e indifeso che nel
mondo sovrabbonda.
Chiusi gli occhi per la paura e mi ritrovai
proiettato in un cerchio misterioso di
gente diversa che urlava.
Tesi la mano e presi la loro un calore
invase il mio corpo e mi sentii libero
da tutti i miei pensieri, fratello o amico poco
importa questa è la mia famiglia.
L.G.
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