mercoledì 27 novembre 2013

Dolore e piacere.

È calata la nebbia nei miei occhi  quando hai oltrepassato  il muro che avevamo costruito insieme mattone dopo mattone.

Piansi lacrime quel giorno dopo la tua decisione nascosi  gli occhi col palmo delle mie mani
e mi allontanai silenzioso in punta dei piedi.

Il male ancora oggi mi opprime,
guardo intorno a me i freddi colori della
natura mentre sovente mi tornano in mente
le vecchie malinconie.

Vado avanti per inerzia cercando l'ingenuità
e l'indifferenza della mia infanzia lasciandomi
alle spalle la maturità dell'essere adulto
cercando sulla mia strada una nuova speranza.

T'amerei ancora se potessi per la mia debolezza
tra questo miscuglio di dolore e piacere
come ti tradirei con la prima venuta.


L.G.

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