sabato 22 dicembre 2012

Una porta nel deserto

Ho aperto una porta nel deserto della mia vita fui abbagliato da una visione  remota.

Una donna vestita di bianco mi veniva incontro
tendendomi la mano e con fare sorridente mi portava via.


La sua immagine bella senza confronti mi riempì di gioia e piacere nella
corta parabola della sua vita.


Fui rapito e preso prigioniero del suo amore
abbiamo sorvolato il mondo  con le nostre
immaginabili ali soffermandoci ad ogni
piccolo piacere e sorridere insieme ad ogni caduta.


È rimasto soltanto il deserto, vuoto come la
mia anima che cambia forma con gli
anni che passano e cerca di mettere ordine
per ritrovare la strada per andare avanti.


L.G.

L'attesa

Sorrideva di tanto in tanto al mistero
che la stava circondando.

Non perse la pazienza e si lasciava
dolcemente abbracciare, sfiorando con
un bacio  il palmo della sua mano  me
lo inviava con amore.

Ha pianto lacrime di dolore affinché
i suoi occhi si asciugarono.

La notte è stata lunga e le ore non
passavano mai, ripetutamente guardava
l'orologio,
attendeva con impazienza qualcuno
che le tendesse la mano.

Ha chiuso il libro la sua vita come un libro
d'immagini con il sorriso sulle labbra senza più
dire una parola.


L.G.

mercoledì 19 dicembre 2012

Mondo fantastico

Tu per me sei stata il mondo che non conoscevo, il mondo inesplorato.
In ogni angolo dei tuoi pensieri scoprivo
visioni fantastiche realtà diverse e un amore
mai conosciuto.
Ad ogni carezza ad ogni bacio si innescava
in me un desiderio irrefrenabile e fantastici
sogni per il futuro.
Ora osservo intorno a me i freddi colori della natura
quello che per me prima era vita.
Scende sovente qualche lacrima di ricordo
e come un lamento sento questi rumori del
nostro passato venirmi incontro.
Ho conosciuto te amore in questo mondo,
e costruimmo insieme il nostro percorso,
e io ancora oggi ti cerco in questa grande
immensità  dalla  dimensione infinita.


L.G.R.

venerdì 14 dicembre 2012

Alla Mamma


Ciao mamma, sono cinque anni che mi hai lasciato, ma io ti sento sempre molto vicina, sento ancora il tuo profumo, la tua risata contagiosa, la tua allegria...
non voglio ricordarti con tristezza, ma dei ricordi teneri e dolci, che mi portano lontano nel tempo, quando insieme , scherzavamo, discutevamo...forse lo stesso stesso carattere chi lo sa!!!...questo spesso ci ha portato a scontrarci e a fare delle vere scintille...ma ho imparato molto da te, così come forse tu hai imparato a vivere il mio mondo, capire le mie esigenze, le mie scelte e a lasciarmi libera di trovare la mia strada...
sono sempre stata molto orgogliosa di te, del tuo carattere forte e determinato, della tua gioia di vivere che non ti ha mai abbandonato, della tua bellezza così semplice ma vera, finalmente sono riuscita a trovare quella felicità e quella spensieratezza che sembravano avermi abbandonato, quando tu mi hai lasciato...ti penso sempre, sei presente nelle mie giornate, nelle mie decisioni, nelle mie notti...sei sempre con me....
adesso sto bene e so che stai bene anche tu, ma mi manca tutto di te, mi manca dire la parola mamma, mi mancano le nostre chiacchierate, mi manca tutto di te , ma ti porterò sempre nel mio cuore...e spero che un giorno i miei figli possano provare per me la stesso amore e la stessa ammirazione che io provo per te...così come spero di essere una buona madre, una buona amica, una buona confidente ...
ti voglio bene mamma, e scusami se ho pubblicato questa lettera , ma ho voglia di far sapere a tutti quanto tu sei stata importante per me...
 ti regalo un sorriso dolce e tenero come è stato il "nostro vivere insieme"
lo so,  tu sei sempre con me, ma ricorda anche io sono sempre sempre con te...Lassù c'è una stella che brilla per me.


Ashalata Lotta

Brindo


Brindo a te che ogni volta 
mi dai un cocktail di emozioni 
e mi fai sentire tutti i giorni 
profumi diversi,
mi fai provare nuove emozioni e
con un balzo dall'inferno mi porti in paradiso per poi riportarmi 

nel mondo reale.

Brindo a te

se chiudo gli occhi posso viaggiare senza nessun biglietto
in questo mare di passione che ogni giorno tu mi dai e non mi sento solo,
quando sono triste penso a te e ritorno a sorridere.

Brindo a te
brindo alla vita.

( Jagadish  Lotta )

martedì 11 dicembre 2012

Passeggiata

Passeggio tra gli alberi del parco un immensa sinfonia risuona tra il fogliame, uccelli danzanti sui rami.

Più in là su quei prati verdeggianti  boccioli di fiori innescano una miriade di colori.

Una creazione fantastica questa natura.

E come un archetto sfiora le corde
del violino così vorrei sfiorare
con i miei passi questo
percorso e sentire la musica che si
spanderà nell'aria.

Vorrei dar forma a questa realtà fissandone
un'immagine e tenerla nei miei pensieri
ma l'impossibile non è possibile.


L.G.R.

domenica 9 dicembre 2012

oppressione

Il mondo s'inclina per la pesantezza e la malvagità mi sento oppresso per non poterlo raddrizzare.

I fiumi traboccano, i mari inondano  il fuoco distrugge la natura,
i malvagi perseverano nei loro delitti
mi sento oppresso.


I politici ci ingannano con le promesse
e poi non mantengono, il mondo piange
per la fame soprattutto  gli anziani
mi sento oppresso.


Eppure quanto sarebbe bello che tu amore
ritorneresti in primavera come un ritorno
delle rondini nei loro nidi abbandonati.


Quanto sarebbe bello ritornare alla nostra
spavalda e spensierata giovinezza e correre
a piedi nudi sui prati in fiore.


Tutto questo non è possibile il mondo s'inclina
per la pesantezza prevale in me una lunga
malinconia.


L.G.R.

sabato 8 dicembre 2012

Ti porterò oltre i confini

Ti porterò con me oltre i confini del mondo, oltre il sole, oltre le stelle oltre l'universo.

Là griderò a squarciagola tutto il mio amore e la mia voce si spanderà
in tutte le galassie.


Bacerò le tue labbra ti stringerò a me vicino,
aspetteremo insieme il sorgere del sole
sulla nostra terra.


Ti amo e non è un'illusione questo abbraccio
te lo dimostra sei calda come il sole e ti
amo da morire. 


Ecco apparire la luna nel cielo e il buio
scendere intorno a te, la visione si fa lieve
vedo la tua sagoma allontanarsi  in questa notte di sogno  tra le mille luci degli astri che ci circondano.


L.G.

venerdì 7 dicembre 2012

Amo

Amo te amo e i versi poetici che scrivo,  amo tutto quello che mi circonda amo te.

Amo i tuoi occhi tristi quando ti scende una lacrima e ti nascondi per la vergogna.

Amo l'autunno con i suoi colori
e le  goccioline di rugiada mattutina sul fogliame.

Ho amato l'estate e la terra che si scioglieva
sotto il sole cocente, il sudore e la stanchezza dopo.

Amo la neve che scende dal cielo, questa
sera e dolcemente  si posa sulla verde siepe,
tutto è cambiato improvvisamente
tutto il paesaggio muta in continuazione.

Amo la bianca neve, amo il cagnolino avventurarsi
per la prima volta saltellante
su di essa.

Amo te amore e tutto quello che mi circonda!
In qualsiasi stagione dell'anno amo te.


L.G.R.

Le cheval Blanc

Una poesia non mia ma mi ricorda le mie elementari.

Le petit cheval dans le mauvais temps, qu'il avait donc du courage! C'était un petit cheval blanc, tous derrière et lui devant.

Il n'y avait jamais de beau temps
dans ce pauvre paysage.
Il n'y avait jamais de printemps,
ni derrière ni devant.

Mais toujours il était content,
menant les gars du village,
A travers la pluie noire des champs,
tous derrière et lui devant.

Sa voiture allait poursuivant
sa belle petite queue sauvage.
C'est alors qu'il était content,
eux derrière et lui devant.

Mais un jour, dans le mauvais temps,
un jour qu'il était si sage,
Il est mort par un éclair blanc,
tous derrière et lui devant.

Il est mort sans voir le beau temps,
qu'il avait donc du courage !
Il est mort sans voir le printemps
ni derrière ni devant.


Paul Fort

giovedì 6 dicembre 2012

Sollievo.

Una musica  nell'aria trasportata
dalle ali di un Angelo e con il sottofondo alcuni dei tuoi versi poetici del nostro tempo....

 
Inonda i miei  sentimenti e bagna
con dolcezza i miei occhi tristi di uomo innamorato. 


Possa eternamente udire questo dolce suono, è  un sollievo per il mio cuore addolorato
che vive ancora per te!


L.G.

mercoledì 5 dicembre 2012

Ti ho visto

Ti ho incontrata un giorno vestita di sogno mentre sulle punte dei piedi ballavi in cerca di un amore.

Ti ho incontrata un giorno tra la folla della discoteca e ho visto il tuo viso per la prima volta.

Era inverno e  il freddo fuori attanagliava il tuo viso,
ti ho abbracciata e trasmesso il mio calore
ti accovacciasti tra le mie braccia
sciogliendoti per la prima volta.

Era estate e ti ho vista radiosa e innamorata
ti ho preso per mano e ti condussi
all'altare.

Tra le mie braccia ti ho vista e per tutta
la vita sei rimasta nei miei sogni.

martedì 4 dicembre 2012

Piccolo dolore

Dov'è quella verde valle dove ho
corso a piedi nudi?
dov'è quel fantastico mondo della
mia giovinezza?

E le sere d'inverno sentire l'ululato del vento sotto le fessure delle porte e il lume acceso sul tavolo, ombre e luci sulle pareti e tante serate romantiche
trascorse con loro al mio fianco.

Dove sei padre dove sei madre?
Il campo degli ulivi e il monte con
il frutteto? sentivo il loro profumo quando
vicino le passavo.

Devo confessarvi quel piccolo dolore
che provo ancora quando ci penso.
Ora laggiù non ci sarà più pace la mia terra
è stata solcata da un grosso bulldozer la mia casa
spianata al suolo, laggiù risuona ancora
il pianto di quel fanciullo strappato
ai suoi giochi, al suo mondo.

Dov'è quella verde valle dove ho lasciato
i miei giochi i miei primi anni i miei
ideali e i miei sogni di fanciullo.


L.G.R.

lunedì 3 dicembre 2012

Come l'alba

Come all'alba appare il sole,
come al mattino schiudi gli occhi:
è così che vorrei ricordarti adesso
in questo mondo.

Un giorno, quando il buio non sarà
più buio,
quando la luce del sole illuminerà
il tuo volto:
vorrei ritrovarti al mio fianco.

Schiudi gli occhi di tanto in tanto
e guarda su questo mondo,
fammi un cenno con la tua luce!
e perché tu sei fatta di luce.
E  come il sole all'alba rischiara la terra
tu illuminami con il tuo sguardo

nascosto.

I nostri sogni

Quando tutto avrà un fine, quando alzerò
gli occhi verso l'orizzonte e vedrò tramontare il sole, quando sarò seduto
stanco sulla panca dei ricordi è allora che forse  rivedrò il tuo volto.

In un altro tempo oppure in un altro
luogo dove crescere le con le nostre fantasie
e coronando insieme i nostri sogni
come due fanciulli.

Ci guarderanno invidiosi ma non importa
noi le sorrideremo con indifferenza.

T'amo ancora come allora nonostante ancora
cerco di spegnere le mie sofferenze, ma
ti prego se leggi queste righe non ridere di me!
Questo tempo che passa è soltanto
un sogno.


L.G.R.

martedì 27 novembre 2012

Lettera alla mamma che non c'è più.

ciao mamma, sono cinque anni che mi hai lasciato, ma io ti sento sempre molto vicina, sento ancora il tuo profumo, la tua risata contagiosa, la tua allegria...
non voglio ricordarti con tristezza, ma dei ricordi teneri e dolci, che mi portano lontano nel tempo, quando insieme , scherzavamo, discutevamo...forse lo stesso stesso carattere chi lo sa!!!...questo spesso ci ha portato a scontrarci e a fare delle vere scintille...ma ho imparato molto da te, così come forse tu hai imparato a vivere il mio mondo, capire le mie esigenze, le mie scelte e a lasciarmi libera di trovare la mia strada...
sono sempre stata molto orgogliosa di te, del tuo carattere forte e determinato, della tua gioia di vivere che non ti ha mai abbandonato, della tua bellezza così semplice ma vera, finalmente sono riuscita a trovare quella felicità e quella spensieratezza che sembravano avermi abbandonato, quando tu mi hai lasciato...ti penso sempre, sei presente nelle mie giornate, nelle mie decisioni, nelle mie notti...sei sempre con me....adesso sto bene e so che stai bene anche tu, ma mi manca tutto di te, mi manca dire la parola mamma, mi mancano le nostre chiacchierate, mi manca tutto di te , ma ti porterò sempre nel mio cuore...e spero che un giorno i miei figli possano provare per me la stesso amore e la stessa ammirazione che io provo per te...così come spero di essere una buona madre, una buona amica, una buona confidente ...
ti voglio bene mamma, e scusami se ho pubblicato questa lettera , ma ho voglia di far sapere a tutti quanto tu sei stata importante per me...
 ti regalo un sorriso dolce e tenero come è stato il "nostro vivere insieme"
lo so,  tu sei sempre con me, ma ricorda anche io sono sempre sempre con te...Lassù c'è una stella che brilla per me.
 da Asha Lotta

Desiderio d'amore

Ho intonato una canzone dopo un lungo sospiro, una canzone proveniente
dal mio cuore, un dolce motivo che vorrei farti sentire.
Il  desiderio arde sempre di più col tempo
accompagnato da un lungo umano dolore
seguito per quel fisso mio tormento.
Il nostro terrestre amore fu interrotto improvvisamente,
 adesso tu sei il mio ricordo e io la tua assenza
in questo lungo tempo che velocemente passa.
Ho intonato una canzone con il ritmo un po'
toccante per la gente che mi sta
accanto, ma l'eco della mia voce si espande
verso il tuo invisibile mondo.
Credo che in questa vita non ti vedrò mai più,
di me ti sarai dimenticata, le tue vele sono spiegate
al vento voli tra le stelle e sorridendo ti vedrò svanire
e così acconsento e rispetto il tuo volere.


L.G.

























 

mercoledì 21 novembre 2012

Libro di vita


Ho aperto un libro, il libro della mia    vita, all'interno molti romanzi e tanti ricordi.
 Apro a caso una pagina, il mio primo amore vissuto nella mia adolescenza sfumato per incompatibilità di carattere poi
un sorriso   malinconico traccia
le mie guance. Vado avanti e chiudo
questo strano capitolo.
Segue la lettura e mi soffermo in un altro
luogo, dove mi ritrovai piccolo uomo da crescere
con mio padre e mia madre accanto, stanco
di camminare mia madre mi prese in braccio
per proseguire il mio cammino.
Le pagine seguenti accentuano momenti felici
e struggenti opprimendo i miei ideali.
Chiudo lentamente il libro per non continuare
a soffrire sui miei sogni perduti e fantasmi
di quell'altro mio tempo,
il tempo quello mio più profondo.

domenica 18 novembre 2012

Essere io.

Mi sono rinchiuso in una dimensione
molto ridotta,
cercando lo specchio del mio essere.

Fantastico con i miei sogni cercando
luoghi migliori
in questo vecchio e decrepito  mondo.

Accecato con le mie mille fantasie
che non coincidono con le mie idee,
ritorno sui miei vecchi passi.

domenica 4 novembre 2012

Granello di sabbia

Mi sento come  un granello di sabbia nella grande solitudine del deserto, una piccola particella di questo mondo triste dove il sorriso della gente
manca.


Mi sento solo con la malinconia che lentamente
declina verso un'arrestabile marcia verso il futuro.


Mi specchio tutti i giorni per non perdere l'abitudine
e questa mattina mi sono accorto che non sono più
quello che ero,
ho nascosto il mio volto con l'asciugamani e ho asciugato anche la  lacrima che fuoriusciva.


Cammino tutti i giorni nel mio deserto ripetendo
a me stesso sono un granello di sabbia e sorrido
alla gente che incontro.

sabato 27 ottobre 2012

Primo incontro

Ho inciso il tuo nome sul tronco di un albero tanti anni fa, per gioco,
nel nostro primo incontro
e poi nacque un vero amore sincero.
Passarono gli anni e le stagioni e mi tornasti in mente, ho attraversato
di corsa la foresta sui prati verdi
e mandorle in fiore.
Trovai l'albero del nostro amore
e sotto c'era scritto:
 “ ti ho cercato in questi anni”
ora sono una donna e ho capito
che il nostro non era amore.

mercoledì 24 ottobre 2012

Inno alla vita

Sento il vento della vecchiaia soffiarmi addosso 

i capelli grigi sono scomposti, 


mi guardo allo specchio e non nascondo che gli anni son passati velocemente.

La mia spensierata giovinezza, i giochi sono
soltanto una fitta nebbia in lontananza.

Rivedo le immagine lontane tra le mute
ombre dei sogni, rivedo te mio primo amore
con quel sorriso innocente da bambina cresciuta.

Cerco di reagire a questa atroce marcia verso
il futuro distraendomi di tanto in tanto
ricordando quel ritornello dell'eterna
giovinezza Inno alla vita.

martedì 9 ottobre 2012

IL mio sax.





Un momento del concerto in onore di Don Dario a Vedano al Lambro sabato 6 ottobre 2012
nella Chiesa Parrocchiale.





 

Luglio 2012 un concerto nella casa di riposo di  Muggiò, per tirare sù upò il morale agli anziani.





 2012 Nell'autodromo nazonale di Monza per il G.P. dìItalia






2012 durante l'applauso finale nel concerto per Don Dario

i tuoi silenzi

Amo il tuo  silenzio
amo il tuo volto invisibile
amo la tua voce inesistente,
amo tutto ciò che mi circonda e mi parla di te.


Ho girato il mondo, l'universo e tutti
i pianeti per poterti incontrare ma le porte erano chiuse e non ho potuto
accedere nel tuo mondo.


Mi sono arreso a questa evidenza e ho gridato
a me stesso “dimentica”.


Accendo una candela su questo mio buio
per illuminare la mia mente che sogna
e mi siedo sulla poltrona a riflettere.

La mia arte

Ho preso  un foglio di carta e una matita e ho cercato di disegnare il tuo volto,
una poetica immagine si è
impressa su di esso.

Ricordo il tuo viso assai somigliante  a questo disegno quando ridendo   dicevi di amarmi, ti ho creata nelle stesse fattezze di quel tempo per ricordarti  ancora giovane e innamorata della vita.

Ho inquadrato la mia arte in una cornice dorata
e la tengo sulla mia scrivania per
soddisfare i miei desideri dopo la tua
partenza.

Mi ritiro nel mio isolamento per poterti amare
platonicamente ma mi accorgo che è soltanto
la mia debolezza che non ha un limite per porre
fine a  questo sordo dolore.


L.G.R.

lunedì 8 ottobre 2012

Dans le Sahel

Là-bas dans le sahel et dans le sud entier
La vigne et l’olivier se gonflent d’espérance,
Le nord d’un œil content contemple ce guerrier
Ayant comme bouclier la foi et la patience.
Et l’olivier hardi levant sa tête fière
Clame vers le ciel son hymne patriotique
Afin que le soleil écoutant cette musique
Eloigne du téméraire les feux de l’infortune.
« Tunisie mon pays, Tunisie ma patrie
Pour ton sol trop aimé j’userai toute ma sève
Et ma tête chevelue trop poussée par les rêves
Pour glorifier ton nom usera toutes ses forces,
Afin qu’un jour proche connaisse ton heure de gloire.
Les tempêtes et les vents et les foudres sauvages
Passeront sur ta terre sans abattre ta foi,
Je serai près de toi à guetter ta victoire
A surprendre ton triomphe, à vouloir ton bonheur
A suivre intensément la matche de ton histoire,
A vivre enfin heureux de te savoir armée
Pour les luttes qui viendront, pour les joies qui seront. »


Melika Golsen Ben Redjeb

venerdì 5 ottobre 2012

Sguardo marmoreo

Ho visto oggi i tuoi occhi con uno strano sguardo nonostante sia impresso nel freddo marmo.

Vorrei decifrarlo ma non capisco cosa vuoi dirmi.


Allora chiudo gli occhi e viaggio con la fantasia,
saranno dolci  e amabili parole del nostro tempo?.


Il nostro amore è immortale, troppo bello è
stato vissuto è forse questo che vuoi dirmi
Con il tuo dolce sguardo?


Vivo questo magico momento nel tepore delle
mie sofferenze e mi ammutolisco di fronte al suo
strano guardarmi.


Infine dischiudo  i miei occhi lei è sempre lì
e mi fissa con il suo modo strano  e silenzioso
anche oggi avresti voluto dirmi qualcosa

oggi non ti ho capito abbastanza.

mercoledì 3 ottobre 2012

Il sì

Un video del
matrimonio di mia figlia
         Ashalata e Loris      
                                                                  


Faceva caldo quel giorno mentre ti accompagnavo sull'altare..
Il giorno più bello della sua vita prendeva forma quel giorno di luglio.
La sua infanzia svaniva tra le braccia del suo amore.
Era felice e le lacrime accumulate le sono scese.
L'emozione la tradiva mentre il sì pronunciava.
Il bianco vestito accentuava la sua pelle scura.
Uscisti fuori dalla chiesa come un volo di farfalla mentre la folla applaudiva.

Dedicata a mia figlia Ashalata

Petali sulle ceneri -

"Mi fermerò, senza dubbio stupito, se mai ci ritroveremo in una vita futura, nel cammino e alla luce d'un altro mondo lontano.

Capirò che i tuoi occhi, simili alle stelle dell'alba, sono appartenuti a questo cielo notturno, e dimenticato, d'una vita passata.

Sì, comprenderò che la magia del tuo viso è pronta ancora al balenare appassionato del mio sguardo in un incontro immemorabile, e che al mio amore tu devi un mistero di cui non conosci più l'origine"

(Rabindranath Tagore)

Un raggio di luce

Ho visto passare una stella, sul percorso
della mia vita.
Luminosa all'inverosimile illuminando
la mia tortuosa via.
Fui invitato, mi prese per mano e mi condusse
nel profondo di una speranza concreta.
Una fonte di vita si aprì spianando la mia strada
occhi neri e capelli castani è stata
l'immagine del mio futuro.
Diedi un nome a quella stella e la chiamo di
tanto in tanto per colmare il vuoto
che mi porto dentro.
Ora attendo il suo ritorno scruto il cielo
tutte le sere ma molte nuvole velano
il suo passaggio, e allora resto in attesa
di quel raggio di luce.... lucente nella buia
notte del mio tempo.

lunedì 1 ottobre 2012

Lacrime nascoste

Non te ne andare in quel modo
non lasciarmi senza una scusa,
voltati e guardami negli occhi,
occhi di un innamorato.
Abbiamo bruciato insieme le tappe
del nostro cammino  e il fuoco nel braciere
era sempre acceso,
il nostro nido sempre caldo e la folla
sorridente ci applaudiva.
Tu donna attrice che fingevi di essere
innamorata con il tuo lieve
abbandonarti, la parte la sapevi recitare
a memoria.
Rimarrai tra i miei migliori amori indimenticabili.
Ora il tuo capo è chino ho capito che la
decisione è stata presa, mi volterò nell'altra
direzione per non mostrarti le mie lacrime.

Hymne a la Tunisiène

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A toi, ma petite fille, je conterai l’Histoire
D’une créature si fière si vive si vaillante Que des siècles innombrables ont forgé sa mémoire Et dans son regard d’ambre hissé la torche ardente.
Elle fut la force de l’homme et son amour étrange
Porta ses pas si loin et son rêve si près
Qu’on lui donna un nom façonné par les anges
Et doux comme un loukoum et tendre comme l’olivier.
Elle fut l’altière Didon, la forte, la sibylline,
Créa la blanche Carthage d’une simple ruse divine, Passa le bleu flambeau aux mains de Sophonisbe Princesse haïe de Rome , trophée d’un roi numide.
Là-bas sur les grandes plaines au galop du destin Voici la Kahéna , la grande devineresse
Cheveux flottants au vent et âme pleine d’allégresse, Prête à défendre sa terre au prix d’un cœur d’airain Et voici toutes ces femmes surgies du fond des âges, Ces mères et ces filles debout près des rivages , Contemplant en silence le départ des aimés Sur l’océan des jours qu’elles ont-elles-mêmes tissés.
Et voici ces visages burinés de labeur
Ouvrières, paysannes, toutes remplies d’ardeur
Egrenant sans arrêt au chapelet des heures
L’espoir mélancolique d’un utopique bonheur.
Là-bas à l’hôpital où sévissent les souffrances
Des femmes dévouées jugulent les douleurs,
Infirmières et docteurs portés par l’espérance
Dispensent l’oxygène d’un cœur plein de ferveur .
Non loin d’elles, leurs sœurs, dans les classes champêtres Apprennent aux doux esprits à déchiffrer la vie, Leçons de vrai courage où la science des grands maîtres Offre à l’intelligence l’aliment de survie.
Ainsi se sont forgées au métal d’endurance
Les assoiffées d’amour , de savoir et d’ultime perfection.
Avocates de renom et brodeuses d’éloquence,
Vos discours brisent les chaînes de la sombre oppression..
Et vous talentueuses artistes dont la parole monte Comme ces vagues immenses du fond de l’océan Au grand théâtre du monde, votre personnage dompte Les interdits sauvages et les instincts déments, Et vous auteures fécondes et pures poétesses Peintres au blond pinceau teinté de féerie, Vos œuvres défient l’azur, cheminent dans la liesse Et vers les tendres étoiles élèvent leur symphonie..
A toi ma petite fille je dirai la victoire, l’incroyable courage De ces femmes indomptables, éprises de liberté, Défiant les tabous sombres les tourments, les orages
Et la haine toute nouvelle sous leur pas édifiée.
A ces êtres de valeur, il faut rendre hommage
Saluer leur belle âme et leur grande dignité
Nobles filles d’une terre que les anges ont nommée Tunisie de Lumière, Tunisie bien-aimée .
Mélika Golcem Ben Redjeb

domenica 30 settembre 2012

Preghiera

Credo in te, Signore Gesù, credo che mi passi accanto e quando il mio cuore è libero sento la tua voce.

A volte mi sembra di gridare:
sono misero, bisognoso di tutto, ma a te interessa la mia voce, ti volgi indietro e mi chiami.

Ho conosciuto persone che mi hanno dato coraggio che mi hanno detto:
<<Alzati!>>.
Ora chiedi a me di fare lo stesso con chi è più piccolo e più giovane  di me.

Ai ragazzi che mi affidi voglio dire:
<<Gesù ti chiama!>>.
In te possiamo riconoscere il volto del padre e scoprire che cosa significa  essre amati e amare.

Credo in te, Signore, e pubblicamente  professo la mia fede.
Credo nello Spirito Santo e nella forza entusiasmante dei tuoi doni.
In comunione   con te e con i miei fratelli, mi impegno a educare secondo il tuo cuore,  ad annunciare il Vangelo per mezzo della carità e a proclamare la pace, il perdono e la salvezza.

Una cosa sola, Signore, ti chiedo:
un punto di appoggio per poter saltare, per fare con tutto lo slancio del cuore il salto della fede.
non lo chiedo solo per me ma per i ragazzi che sono attorno a me, che, per il tuo amore, che tu vuoi salvi e felice per sempre, Amen.

La mia Preghiera come educatore oratoriale.

Antica, eterna danza

Spighe d’oro al vento,
antica eterna danza
per fare un solo pane
spezzato sulla mensa.
Grappoli dei colli, profumo di letizia
per fare un solo vino
bevanda della grazia.

Con il pane e il vino Signore ti doniamo
le nostre gioie pure, le attese e le paure
frutti del lavoro e fede nel futuro
la voglia di cambiare e di ricominciare.

Dio della speranza,
sorgente d’ogni dono
accogli questa offerta
che insieme ti portiamo.
Dio dell’universo raccogli chi è disperso
e facci tutti Chiesa, una cosa in te.




Favoloso canto religioso

Amore invisibile

Amo te, amo i tuoi occhi
amo il tuo mondo misterioso nascosto, amo tutto quello che ti circonda, ma come faccio ad amarti se non
ti vedo?


Ti cerco tra il buio dei miei pensieri,
negli angoli nascosti del mio cuore.


Amo te  mio amore platonico
e nel silenzio dei nostri incontri
ti sussurro le mie parole cariche 

dell'energia di tutto il tempo finora 
trascorso.

Un benevole sollievo alla mia
debolezza allenta il mio
isolamento quotidiano e mi carica
di una nuova forza.


Amo te amore, amo i tuoi silenzi
amo tutto ciò che ti circonda.

martedì 25 settembre 2012

Viaggio a Medjugorje

MEMORIE DI UN VIAGGIO A
MEDJUGORJE
06 APRILE 2012



UNA LUNGA ATTESA PRIMA DELLA DECISIONE
E PER VARIE MOTIVI HO DOVUTO
SEMPRE RIMANDARE.

Pellegrinaggio a Medjugorje                                                                                      1

La partenza era prefissata per le ore 04,45 dal piazzale della chiesa di Fratel Ettore oggi venerdì Santo giorno della via Crucis in autobus.
Dopo una lunga notte insonne la meta era verso la residenza apparente di nostra madre Celeste Medjugorje.
Lunga è stata la strada per arrivarci ma con le preghiere  e i Rosari la strada fu meno pesante. I compagni di viaggio erano molto simpatici, Ivan e Anna erano la guida delle nostre preghiere. Un'aria nuova s'incominciavo a respirare incominciavo a sentire la presenza della madre celeste vicino rendendo il tragitto meno pesante. Ore 21,30 finalmente la destinazione, dopo qualche formalità e le distribuzioni delle camere potei cosi entrare nella mia dividendola con un pellegrino di nome Marco. La camera era abbastanza bella da una porta finestra che dava sul balcone uscì fuori e come un incanto di fronte a me mi apparse la chiesa illuminata un po' più verso sinistra la collina delle apparizioni tutta illuminata, un po' più a destra il krisevac la montagna della Croce. Siamo scesi a cenare alle 22,15 circa stanchi morti. Dopo aver cenato ognuno si è ritirato nelle proprie camere perché ci si doveva alzare presto che si doveva andare ad una testimonianza di Vica e poi  sul monte Krisevac.
Ho riposato bene quella notte e la mattina presto ero pronto per riprendere il pullman per andare a vedere la testimonianza di Vica una delle tante Veggenti, e poi chi voleva andare al monte. Io ho rinunciato perché sentivo ancora la stanchezza del viaggio del giorno precedente.
Qui a sinistra una veduta della camera dell'albergo all'alba notare come in quel momento, alle ore nove del mattino, la luna che si trova proprio sopra il campanile.7 aprile sabato Santo in mattinata non c'era nulla di particolare, avevo sentito parlare di un Cristo che dalla gamba sinistra fuoriusciva dell'acqua.
Era un percorso della via Crucis dietro alla basilica e in mezzo a questo percorso si innalzava questo Cristo in bronzo senza la croce alto più o meno sette metri. Tutt'attorno delle panchine per sedersi. Molta gente era raccolta in preghiera,  gente in lacrime e gente in una lunga fila  per andare a bagnare i fazzoletti da quella minuscola sorgente. Mi sono messo anch'io in coda e quando sono giunto a lui ho abbracciato le sue gambe, ho alzato lo sguardo e ho notato come l'artista di quella statua fece un volto così sofferente. L'acqua continuava a fuoriuscire dalla gamba un'acqua che sicuramente fu quella che lavò i peccati del mondo. Anche questo rimana nel mistero di Dio. Dopo mi sono seduto anch'io sulle panchine e mi misi a pregare asciugando le lacrime che di tanto in tanto scendevano senza che me ne accorgessi. Una folla silenziosa tutt'attorno si sentiva soltanto lo sgranellare di qualche Rosario.
Oggi altri pellegrini della mia compagnia dopo la testimonianza di Vica, armati di bastoni si sono incamminati verso il monte della Croce il Krisevac io non sono andato come ho spiegato precedentemente per via delle mie gambe stanche e il fiato ristretto. Dopo la via Crucis e del Cristo in bronzo sono entrato nella basilica e mi sono avviato verso la statua della Madonna, l'attrazione è stata forte che non ho potuto non inginocchiarmi dinnanzi a lei. Non so se ho pregato nel modo giusto però ho pregato tantissimo.
La foto in alto dove si celebra la messa esterna.
Sotto una testimonianza di Viva in quei giorni a Medjugorje

Molta gente oggi si è raccolta a Medjugorje per la Santa Pasqua la chiesa era gremita quando la madre chiamo ho visto che molta gente risponde ma non abbastanza ricordando quello che ha patito il nostro Signore Gesù Cristo, e anche perché molta gente è ancora incredula dovrebbero venire qui che è il centro della Cristianità come l'ho definito io e sicuramente la penseranno in un modo diverso.
Oggi Gesù è una triste giornata  e vederti appesa a quella Croce mi si rattrista l'anima ma per poche ore ancora e tu glorioso risorgerai. Questa sera ci sarà la veglia Pasquale dammi la forza di resistere fuori al freddo e sotto la pioggia alla Santa messa.
È notte le campane suonano a festa ci siamo tu Signore sei risorto come avevi promesso un grande applauso accompagnò l'evento. La Chiesa era tanto gremita che eravamo ammassati tutti quanti   fuori nel Sagrato  esterno e comunque così abbiamo assistito alla messa della veglia Pasquale.
Domenica di Pasqua per non rimanere in piedi io e Marco decidemmo di andare un'ora prima a prendere posto, la giornata era splendida ma le panchine erano ancora bagnati ancora dalla nottata piovosa ci sedemmo ugualmente e così assistemmo alla funzione religiosa Pasquale.
Il prete che disse l'omelia era un giovane Venezuelano dopo aver commentato il vangelo raccontò in breve il motivo perché lui  è devoto alla Madonna di Medjugorje.
Lui racconta è stato miracolato diverse volte, in breve raccontò questa che vi elenco:
lui era un giovane studente di teologia e una sera con il suo padre spirituale dovettero andare in macchina a prendere delle uova in una fattoria lungo il tragitto scoppiò un temporale racconta che non si vedeva nulla tutt'intorno ad un certo punto l'auto sbandò andando a finire nel burrone e mentre  rotolavano giù per quel burrone le venne in mente di pregare la Madonna di farlo vivere. Pochi istanti dopo si sollevò un forte vento racconta che ad un certo punto l'auto in cui viaggiavano si sollevò andandosi ad atterrare con dolcezza sulla strada lui pensava di aversi fatto male si toccava il viso e se lo sentiva tutto bagnato ma subito dopo si accorsero che erano le uova che avevano dietro che si erano rotte. Raccontava  questa storia con una emozione tale da interrompersi frequentemente e asciugandosi le lacrime in                                                                                                                                   continuazione. Un applauso collettivo scoccò all'improvviso. Finito l'omelia la messa seguì il suo percorso, al momento della Santa comunione, nonostante ci fossero molti preti durò tanto tempo ora che le distribuissero a tutti quanti.
Il mio compagno di viaggio Marco mi raccontò che erano 30 anni che non faceva la comunione, era molto emozionato e pregava tantissimo dopo averla ricevuta.
Precedentemente alla Santa messa si era seduta una donna accanto a noi con addosso un carisma che a raccontarlo non è possibile. Era seduta a destra di Marco questa donna racconta che dal 1981 che viene a Medjugorje tutti gli anni, racconta che suo padre era un poliomelitico e sua madre quando è nata lei non la voleva, voleva abortire ma il destino volle  che nascesse ugualmente. Da li nacque la decisione di abbandonarla in un istituto a Milano. Crescendo questa donna aveva il desiderio di una madre finché decise di pregare La madonna che gliene desse una ma non fu così allora lei si accattò tanto alla Madonna che la sentiva sempre accanto a lei. Mentre parla mi racconta Marco lei le prese la mano stringendola a sé e questa donna mi racconta mentre parlava della Madonna emanava un forte profumo di rose. Poi racconta che una volta ha assistito all'apparizione della Madonna ad Ivan lei dice che era dietro a lui e durante l'apparizione Ivan si sollevava da terra di 40 centimetri circa. Terminata la messa questa donna le diede due fotografie delle vegenti una con l'ultimo messaggio della Madonna e poi non l'abbiamo più rivista.

Nel pomeriggio, dopo aver pranzato siamo saliti sul pullman e siamo andati a Monstar un paesino distante da Medjugorje una ventina di chilometri, paesino distrutto dalla guerra tra musulmani e Cristiani e dove bombardarono quel famoso ponte del 1300. quando siamo entrati a Monstar si passa prima dalla parte musulmana e l'effetto che mi ha fatto è stato una grandissima malinconia non c'era anima viva su tutto il percorso lungo i marciapiedi lapidi con i sepolti perché dove morivano era lì che li seppellivano. Poi lungo il percorso una sfilza di moschee  e minareti, era pomeriggio sennò sentivamo i moazin richiamare i fedeli alla preghiera.
Infine abbiamo passato il ponte e siamo entrati nella parte Cristiana. Lì era tutto diverso c'era più vita a parte vedere molte case ancora distrutte dalle bombe gli alberi erano cresciuti all'interno delle case e probabilmente all'interno ci sono ancora bombe inesplose . Siamo andati in questa Parrocchia gestita da un prete ci racconta che la popolazione è molto povera vivono alla giornata arrangiandosi qua e là come possono e con la produzione dei loro vini. 

Siamo rimasti lì circa un'ora ci raccontò della guerra feroce che ci fu nel 1991, di come vive la popolazione da prima che c'era il regime comunismo e dopo la guerra.
Questa giornata mi ha un po' rattristato nel vedere tutto quel degrado e ciò che comportano le guerre.
Se la Madonna è apparsa in queste terre un motivo plausibile sicuramente c'è, quando appare lei e dice di pregare molto bisogna farlo si vede che lì nessuno ha preso seriamente questa considerazione   e così scoppiò la guerra dopo dieci anni. Non solo lì ma guarda in Ruanda e tanti altri posti del mondo.
La statua della Madonna che si trova nella collina delle apparizioni.
Tornando indietro riguardo alla donna carismatica del giorno di Pasqua, lei conosce tutti i veggenti e Ivan uno di questi la Madonna le ha rivelato che un segno evidente che ci sarà a Medjugorje sarà: Ivan ha un fratello che ha perso la gamba durante la guerra di Bosnia Erzegovina e questo sarà uno dei miracoli un giorno si sveglierà con la propria gamba come se non l'avesse mai persa, in modo che la gente creda che è stato una cosa nata dal cielo e non dalla guarigione di un medico. Poi siamo tornati in albergo abbiamo cenato dopo alcuni compagni del tavolo hanno voluto andare sulla collina delle apparizioni ma io non me la sono sentita di andarci con il buio nonostante il percorso sia illuminato.
Così si è conclusa la mia giornata di Pasqua a Medjugorje 08 aprile 2012.
lunedì di Pasquetta sveglia alle ore 07,00 colazione alle 07,30 e poi siamo partiti con il pullman fino ai piedi della collina delle apparizioni.
Quando ho visto il percorso iniziale la tentazione fu quella di rinunciare a salirci, poi quando ho visto l'entusiasmo dei miei compagni mi sono deciso con la possibilità di rinunciarci in un secondo tempo. Il sentiero era molto tortuoso bisognava stare attenti
a dove si mettessero i piedi ma la voglia era tanta ed il motivo per cui sono venuto era questo ho pregato la Madonna che mi desse la forza di arrivare lassù.
Mentre si saliva si diceva il Rosario  ad ogni stazione. Le ultime tre stazioni non ho retto alle soste e sono andato avanti da solo non vedevo l'ora di arrivare alla Madonnina non mi accorsi nemmeno di essere arrivato, non mi sembrava vero.



arrivato lassù l'istinto fu quello di inginocchiarmi  davanti alla statua, c'era molta gente raccolta in preghiera e ai piedi della statua montagne di lettere e fotografie di fedeli arrivati precedentemente. Mi inginocchiai due volte pregando per tutti quelli che me lo avevano chiesto e per tutti i non credenti e poi ho chiesto alla Madonna se avanzava una briciola di preghiera anche per me anche se nel mondo c'è chi ne ha più  bisogno.
Mentre tutti pregavano echeggiò nell'aria un canto soave uno dei fedeli presenti, un tenore cantò l'Ave Maria di Shuber. Nel nostro gruppo c'era un ragazzo che suonava il violino questo lo seppi in seguito io stavo già scendendo e lui lassù suonò l'Ave Maria di Shuber e la canzone del canto di Medjugorje.
Rientrato in albergo una doccia tonificante  fu di rigore dopo una mattinata di stanchezza.
A sinistra una veduta del sentiero che conduce al monte delle apparizioni
Dopo aver pranzato nel pomeriggio il programma prevedeva una visita in una comunità di ragazze madre poco distante da Medjugorje. La relatrice era una donna venuta fuori dal tunnel della droga insieme alla comunità Cristiana, una donna Bosniaca ma con un italiano perfetto.
Racconta cose inverosimili di che cosa possa accadere in un paesino di povertà e di autorità comunista, racconta di una ragazza madre con una facoltà inferiore alla media una ragazza di 25 anni ma con le idee di una ragazzina di 8 anni lei attualmente vive nella comunità non ce l'hanno fatta vedere per rispetto alla sua persona però ci hanno fatto vedere la sua bambina di un anno, una bellissima bambina. Questa donna quando arrivò nella comunità, naturalmente sono state fatte degli indagini dalla polizia per sapere chi avesse abusato di  lei i controlli sono stati fatti nel cerchio della sua famiglia attraverso il D.N.A. Sono venuti alla conoscenza di questo padre della bambini e per tutta sorpresa si venne a sapere che chi ha abusato di lei era un uomo di 77 anni.
Racconta poi in seguito arrivò nella comunità una ragazza di religione musulmana anche lei incinta irradiata dalla famiglia, la comunità è una associazione di volontariato e non discriminante delle altre religioni, hanno accolto questa ragazza. Nel centro nessuna è obbligata a partecipare alle funzioni religiosi nei giorni successivi quando questa donna vide il Crocefisso appeso alla parete si gettò per terra in ginocchio adorandolo e anche se non era Cristiana disse che da quel momento quello è il suo vero Dio. Da qualche anno studia dottrina nel centro per una sua conversione futura.


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Terminato alle 16,00 in quella comunità siamo andati a far visita ad un'altra comunità di bambini abbandonati gestita da suor Corneglia e finanziata dal nostro cabarettista Paolo Brosio che ormai a Medjugorje è di casa infatti quei giorni di Pasqua era là. In breve questa suora ci spiegò che vivono di carità e quella non le manca arrivano fondi e materiale da tutto il mondo. Alcune domande le sono state fatte tra cui una donna le chiese se questi bambini sono adottabili lei rispose si ma con tutta la famiglia una suora molto brillante i pellegrini risposero con una risata collettiva. La Bosnia non dà la possibilità di adottare ai forestieri ma all'interno del paese sin nel centro non ci sono soltanto bambini abbandonati ma anche gente adulta e maltrattata, il più piccolo ospita ha pochi mesi e la più adulta è una donna di 94 anni.

Terminato il pomeriggio in comunità siamo ritornati a Medjugorje per la messa delle ore 18,00, dato che era una giornata fredda la messa venne celebrata all'interno della parrocchia. Le porte erano aperte e la gente ammassata all'interno mi feci un po' di largo e sono riuscito ad entrare tra fuori e dentro in fondo alla chiesa con le porte aperte e una corrente d'aria pazzesca, io che non riesco ad assistere una messa in piedi ho dovuto accontentarmi. Durante la messa ho pensato fra oggi la comunione non riuscirò a farla. Quando è giunto il momento della comunione nonostante tutti i preti presenti il celebrante disse di fare due corridoi tra la folla in modo da far passare i preti con l'Ostia consacrata e per distribuirla ai fedeli. Dinnanzi a me si aprì il corridoio e dato che io ero l'ultimo venne diritto verso di me dandola per prima a me sarà un caso ma io credo che la Madonna abbia ascoltato la mia richiesta, come dice una frase di Gesù beati gli ultimi perché saranno primi, non mi sarei mai aspettato questo evento.
Terminata la messa molta gente uscì fuori ma io sapevo che dopo la messa ci sarebbe stata la preghiera di guarigione, ho trovato posto a sedere finalmente ho pregato per tutti quelli che conosco e che soffrono e tutti quelli che me lo hanno chiesto ho pregato anche per chi non me lo chiesto e alla fine ho chiesto qualche piccola briciola di guarigione anche per me. Sono rientrato in albergo alle 20,00 circa per cena, e dopo questa lunga giornata emozionante e stanco alle 22'00 ero già in camera a riposare perché il giorno successivo per me si prospettava una dura giornata.

La mattina successiva insieme agli amici del tavolo Lorena Luciana Natalia Margherita e suo figlio di 8 anni Ernesto e Marco, ci siamo incamminati per andare sul monte questa volta non con il pullman fino ai piedi della montagna ma a piedi. Quando siamo giunti all'inizio del sentiero che ci avrebbe condotto sulla cime io ero già stanco però con lo spirito della compagnia mi sono incamminato per raggiungere la cima. Alla prima stazione ero già stravolto anche perché la salita non era come quella della collina delle apparizioni ma molto più ripida. Gli amici molto gentili mi dettero tutto il tempo che volevo per riposarmi e così stazione dopo stazione e tra una preghiera e l'altra siamo giunti all'ottava stazione li incontrammo un gruppo di pellegrini con un prete francese ci chiesero se volessimo aggregarci a loro e così facemmo. Ernesto un bambino molto affettuoso e premuroso figlio di Margherita era sempre vicino a me nella salita sostenendo la mia fatica. Alla nona stazione mi disse dai Roberto che ci siamo quasi. Lui è molto abituato a camminare in montagna perché con sua mamma ci vanno spesso, però non mi disse che le ultime stazioni erano un “muro” molto ripida come salita. Infine tra una fatica e l'altra alle ore 12'00 siano arrivati in cima alla montagna, una altissima Croce bianca dominava la cima. Molta gente pregava chi inginocchiato chi in piedi gente in lacrime mi misi in ginocchio anch'io e pregai per tutti coloro che me ne avevano fatto richiesta. Sono venuto a sapere in seguito la storia di questa Croce fu messa lì dal volere di un frate nel 1933 ma la storia più fantastica è quella che spiegherò di seguito.
Questa Croce fu costruita nel 1933 chissà con quanta fatica e sudore perché come  ripeto il monte non è di facile accesso e durante la guerra il regime comunista di Bosnia Erzigovina volle la distruzione della stessa  allora mandarono un esercito per distruggerla ma i soldati una volta arrivati lassù non la trovarono, tornandosene indietro accusarono la popolazione di averla nascosto da qualche parte ma come era possibile dato la grandezza e l'altezza della stessa nasconderla soltanto la base in cemento armato è larga circa tre metri per tre poi alta sette metri e larga per lato circa un metro. Fatto sta che la cosa si concluse così. Dopo qualche giorno con lo stupore della popolazione videro scendere dal cielo una grandissima fiamma sovrastata dalla Croce e posarsi lentamente di nuovo nello stesso posto. Dopo questo fatto sempre durante la guerra il regime comunista decise di radere al suolo la città di Medjugorje, i bombardieri partirono dalla base ma quando arrivarono verso la destinazione scese una forte nebbia che non trovarono l'obiettivo tornandosene indietro. Poi la Madonna disse ai veggenti che fu lei a fare sorgere questi due eventi. Vorrei che in quei momenti ci fossero là gli scienziati e i non credenti per vedere loro come la pensassero sono sicuro che avrebbero detto la sua. Comunque in questa città accadono molti fatti  misteriosi gente che viene per curiosità gente non credente ed è proprio a loro che accadono maggiormente questi fatti gente che non prega mai li vedi inginocchiati davanti alla statua della Madonna raccolti in preghiera. Una donna dello stesso pellegrinaggio nostro, anche lei non credente e venuta lì per curiosità le successe un fatto che non se lo aspettava fra tutti i sassi rocciosi e spigolati che c'erano in giro la sua vista cadde su di un sasso lucido e ben levigato lo prese per la sua bellezza ma quando l'ebbe in mano questo sasso emanava un forte profumo di rose, questo profumo si sente quando appare la Madonna ai vegenti. Questa donna sapeva di questi profumi ma essendo incredula rimase di stucco dicendo a se stessa perché proprio a me che sono una peccatrice e incredula. Ma la Madonna è così da questi piccoli segni proprio a coloro che sono increduli che poi si convertono all'istante. Molti altri misteri ho sentito tra i pellegrini di quel viaggio, gente che è venuta per curiosità pregando la conversione  del loro congiunto e poi ritornati insieme tutti gli anni. Ma sicuramente Medjugorje è una città contagiosa.
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Quando sono rientrato a casa ho raccontato a tutti questo mio entusiasmo e la voglia di ritornarci nel mese di agosto sono rimasto di stucco quando Giovanni mi chiese se poteva venire anche lui non potete immaginare la gioia che mi dato perché lui ultimamente ha tralasciato un po' la chiesa nonostante abbia fatto il chierichetto fine all'anno scorso e da piccolo diceva che il suo futuro sarebbe stato il sacerdozio. Allora acconsentì alla sua richiesta. La Domenica successiva al mio ritorno vennero a mangiare a casa mia mio figlio maggiore Jagadish e Chiara la sua convivente spero che un giorno si sposano in chiesa, e anche loro hanno espresso questo desiderio di venire anche loro. Devono trovare un sistema per i cani che hanno a casa di cui dovrebbero mettere su un allevamento di doberman.
Si conclude oggi contro voglia il pellegrinaggio a Medjugorje tra tutti i veggenti ho visto soltanto Vica Maria era a casa sua convalescente dopo un intervento chirurgico Anna il capo gruppo del pullman e Ivan sono amici con loro le hanno chiesto se poteva incontrarci ma Maria disse loro che non era giusto perché quei giorni di Pasqua erano tanti coloro che volevano incontrarle e allora ha preferito così per non fare alcun torto agli altri. Nel nostro tavolo eravamo una bella compagnia, c'era anche una ragazza di Lissone di origine dell'Equador anche lei adottata con il suo ragazzo una copia giovane e molto gentile poi le due sorelle Pozzi Lia Margherita con suo figlio Ernesto io e Marco. 
Il giorno del ritorno a casa 11 aprile 2012 la sveglia era per le 4 del mattino 4 e trenta la colazione e poi il ritrovo ognuno sul proprio pullman. La compagnia del mio tavolo non era su nello stesso mezzo per un errore di organizzazione infatti in albergo eravamo insieme e anche a pranzo ma il viaggio divisi. Per cui ero con altra gente che ho conosciuto all'andata e mi mancava molto la mia compagnia ci vedevamo per un saluto fugace tra una sosta e l'altra.
Il viaggio non era per la quale il freddo e la pioggia ci accompagnò quasi per tutto il precorso e le correnti d'aria alle soste con le due portiere aperte ne pagai le conseguenze tornando a casa con un'influenza mai presa prima. Questo me l'aspettavo perché non ero abbastanza coperto il maglione era in valigia e non potevo prenderlo. Avevamo un autista abbastanza puntiglioso che seguiva le regole al contrario degli altri due che andavano più veloci, diceva che lui ci tiene alla patente nelle, soste se il previsto era di fermarsi 20 minuti lui aspettava anche l'ultimo secondo prima di ripartire. Comunque siamo arrivati a destinazione alle 21'00 dopo aver scaricato alcuni pellegrini a Bresso e Milano.
Si conclude in questo modo il mio primo pellegrinaggio a Medjugorje soddisfatto in tutto sia nella fede che nelle amicizie e fratellanza che ho trovato.
Ci siamo lasciati con la promessa di ritrovarci ancora tutti insieme.
11 aprile 2012.


Una foto scattata dal balcone della mia camera d'albergo, notare come la luna a metà mattino come si trova sulla cima della crroce 






Queti sono le mie memorie di un giorno a Medjugorje.

Lotta Giuseppe 

domenica 23 settembre 2012

Una festosa Kermesse

Attendevo te sotto casa un giorno del tempo mio migliore.
Attendevo te amore per riscaldare il mio cuore quel giorno d'inverno.
Un pallido sole si levava all'improvviso illuminando a giorno la nostra strada.

Una Kermesse festosa si manifestò rallegrando la popolosa via, la gente ti accoglieva con tanti applausi.

Rossi tappeti accoglievano i tuoi passi mentre a braccia aperte tu mi venivi incontro.
Ci incamminammo stretti abbracciati e sognavamo insieme il nostro Paradiso.
Ora quell'immagine si è perduta lontana nel tempo e appare di rado ai miei occhi accecandoli con le lacrime.

Nel mio futuro vedo i tuoi passi allontanarsi verso ignoti destinazioni accompagnati dalla morte che ti portò via.

Tra i semi sperduti

Cercherò tra i semi sperduti sulla terra, i semi di un piccolo albero sofferente.

lo annaffierò tutti i giorni per alleviarne la sofferenza e lo pianterò nella terra, una terra fertile dove possa egli crescere rigoglioso.


nel mondo che ci circonda non tuta la terra è fertile e allora lui nasce per caso e cresce nell'angoscia più profonda e crudele.


piange e non crede ai suoi occhi.
sarà grande un giorno. e allora cercherà quel seme e dandole vita lo annaffierà e lo coltiverà nel migliore angolo del nostro mondo

sabato 22 settembre 2012

Una scultura

Vorrei poter essere uno scultore,
vorrei  che  le  mie  mani rugose per la vecchiaia modellassero le tue forme.

Vorrei poi sedermi  e guardare
meravigliato il mio capolavoro
e  amarti  con  tutto me stesso donando vita a questa scultura.

L'ho posta al centro della stanza con  la  luce  riflessa  su  di essa per risaltarne la sua bellezza. 

Ti  vedevo  reale  ma era per me 
una vaga immaginazione del mio
subconscio.

Rimasi lì in silenzio con lo sguardo 
rivolto al   classico museo  del mio 
cuore celato  nella gelosia del mio 
essere.