MEMORIE DI UN VIAGGIO A
MEDJUGORJE
06 APRILE 2012
UNA LUNGA ATTESA PRIMA DELLA DECISIONE
E PER VARIE MOTIVI HO DOVUTO
SEMPRE RIMANDARE.
Pellegrinaggio a Medjugorje 1
La partenza era prefissata per le ore 04,45 dal piazzale della chiesa di Fratel Ettore oggi venerdì Santo giorno della via Crucis in autobus.
Dopo una lunga notte insonne la meta era verso la residenza apparente di nostra madre Celeste Medjugorje.
Lunga è stata la strada per arrivarci ma con le preghiere e i Rosari la strada fu meno pesante. I compagni di viaggio erano molto simpatici, Ivan e Anna erano la guida delle nostre preghiere. Un'aria nuova s'incominciavo a respirare incominciavo a sentire la presenza della madre celeste vicino rendendo il tragitto meno pesante. Ore 21,30 finalmente la destinazione, dopo qualche formalità e le distribuzioni delle camere potei cosi entrare nella mia dividendola con un pellegrino di nome Marco. La camera era abbastanza bella da una porta finestra che dava sul balcone uscì fuori e come un incanto di fronte a me mi apparse la chiesa illuminata un po' più verso sinistra la collina delle apparizioni tutta illuminata, un po' più a destra il krisevac la montagna della Croce. Siamo scesi a cenare alle 22,15 circa stanchi morti. Dopo aver cenato ognuno si è ritirato nelle proprie camere perché ci si doveva alzare presto che si doveva andare ad una testimonianza di Vica e poi sul monte Krisevac.
Ho riposato bene quella notte e la mattina presto ero pronto per riprendere il pullman per andare a vedere la testimonianza di Vica una delle tante Veggenti, e poi chi voleva andare al monte. Io ho rinunciato perché sentivo ancora la stanchezza del viaggio del giorno precedente.
Qui a sinistra una veduta della camera dell'albergo all'alba notare come in quel momento, alle ore nove del mattino, la luna che si trova proprio sopra il campanile.7 aprile sabato Santo in mattinata non c'era nulla di particolare, avevo sentito parlare di un Cristo che dalla gamba sinistra fuoriusciva dell'acqua.
Era un percorso della via Crucis dietro alla basilica e in mezzo a questo percorso si innalzava questo Cristo in bronzo senza la croce alto più o meno sette metri. Tutt'attorno delle panchine per sedersi. Molta gente era raccolta in preghiera, gente in lacrime e gente in una lunga fila per andare a bagnare i fazzoletti da quella minuscola sorgente. Mi sono messo anch'io in coda e quando sono giunto a lui ho abbracciato le sue gambe, ho alzato lo sguardo e ho notato come l'artista di quella statua fece un volto così sofferente. L'acqua continuava a fuoriuscire dalla gamba un'acqua che sicuramente fu quella che lavò i peccati del mondo. Anche questo rimana nel mistero di Dio. Dopo mi sono seduto anch'io sulle panchine e mi misi a pregare asciugando le lacrime che di tanto in tanto scendevano senza che me ne accorgessi. Una folla silenziosa tutt'attorno si sentiva soltanto lo sgranellare di qualche Rosario.
Oggi altri pellegrini della mia compagnia dopo la testimonianza di Vica, armati di bastoni si sono incamminati verso il monte della Croce il Krisevac io non sono andato come ho spiegato precedentemente per via delle mie gambe stanche e il fiato ristretto. Dopo la via Crucis e del Cristo in bronzo sono entrato nella basilica e mi sono avviato verso la statua della Madonna, l'attrazione è stata forte che non ho potuto non inginocchiarmi dinnanzi a lei. Non so se ho pregato nel modo giusto però ho pregato tantissimo.
La foto in alto dove si celebra la messa esterna.
Sotto una testimonianza di Viva in quei giorni a Medjugorje
Molta gente oggi si è raccolta a Medjugorje per la Santa Pasqua la chiesa era gremita quando la madre chiamo ho visto che molta gente risponde ma non abbastanza ricordando quello che ha patito il nostro Signore Gesù Cristo, e anche perché molta gente è ancora incredula dovrebbero venire qui che è il centro della Cristianità come l'ho definito io e sicuramente la penseranno in un modo diverso.
Oggi Gesù è una triste giornata e vederti appesa a quella Croce mi si rattrista l'anima ma per poche ore ancora e tu glorioso risorgerai. Questa sera ci sarà la veglia Pasquale dammi la forza di resistere fuori al freddo e sotto la pioggia alla Santa messa.
È notte le campane suonano a festa ci siamo tu Signore sei risorto come avevi promesso un grande applauso accompagnò l'evento. La Chiesa era tanto gremita che eravamo ammassati tutti quanti fuori nel Sagrato esterno e comunque così abbiamo assistito alla messa della veglia Pasquale.
Domenica di Pasqua per non rimanere in piedi io e Marco decidemmo di andare un'ora prima a prendere posto, la giornata era splendida ma le panchine erano ancora bagnati ancora dalla nottata piovosa ci sedemmo ugualmente e così assistemmo alla funzione religiosa Pasquale.
Il prete che disse l'omelia era un giovane Venezuelano dopo aver commentato il vangelo raccontò in breve il motivo perché lui è devoto alla Madonna di Medjugorje.
Lui racconta è stato miracolato diverse volte, in breve raccontò questa che vi elenco:
lui era un giovane studente di teologia e una sera con il suo padre spirituale dovettero andare in macchina a prendere delle uova in una fattoria lungo il tragitto scoppiò un temporale racconta che non si vedeva nulla tutt'intorno ad un certo punto l'auto sbandò andando a finire nel burrone e mentre rotolavano giù per quel burrone le venne in mente di pregare la Madonna di farlo vivere. Pochi istanti dopo si sollevò un forte vento racconta che ad un certo punto l'auto in cui viaggiavano si sollevò andandosi ad atterrare con dolcezza sulla strada lui pensava di aversi fatto male si toccava il viso e se lo sentiva tutto bagnato ma subito dopo si accorsero che erano le uova che avevano dietro che si erano rotte. Raccontava questa storia con una emozione tale da interrompersi frequentemente e asciugandosi le lacrime in continuazione. Un applauso collettivo scoccò all'improvviso. Finito l'omelia la messa seguì il suo percorso, al momento della Santa comunione, nonostante ci fossero molti preti durò tanto tempo ora che le distribuissero a tutti quanti.
Il mio compagno di viaggio Marco mi raccontò che erano 30 anni che non faceva la comunione, era molto emozionato e pregava tantissimo dopo averla ricevuta.
Precedentemente alla Santa messa si era seduta una donna accanto a noi con addosso un carisma che a raccontarlo non è possibile. Era seduta a destra di Marco questa donna racconta che dal 1981 che viene a Medjugorje tutti gli anni, racconta che suo padre era un poliomelitico e sua madre quando è nata lei non la voleva, voleva abortire ma il destino volle che nascesse ugualmente. Da li nacque la decisione di abbandonarla in un istituto a Milano. Crescendo questa donna aveva il desiderio di una madre finché decise di pregare La madonna che gliene desse una ma non fu così allora lei si accattò tanto alla Madonna che la sentiva sempre accanto a lei. Mentre parla mi racconta Marco lei le prese la mano stringendola a sé e questa donna mi racconta mentre parlava della Madonna emanava un forte profumo di rose. Poi racconta che una volta ha assistito all'apparizione della Madonna ad Ivan lei dice che era dietro a lui e durante l'apparizione Ivan si sollevava da terra di 40 centimetri circa. Terminata la messa questa donna le diede due fotografie delle vegenti una con l'ultimo messaggio della Madonna e poi non l'abbiamo più rivista.
Nel pomeriggio, dopo aver pranzato siamo saliti sul pullman e siamo andati a Monstar un paesino distante da Medjugorje una ventina di chilometri, paesino distrutto dalla guerra tra musulmani e Cristiani e dove bombardarono quel famoso ponte del 1300. quando siamo entrati a Monstar si passa prima dalla parte musulmana e l'effetto che mi ha fatto è stato una grandissima malinconia non c'era anima viva su tutto il percorso lungo i marciapiedi lapidi con i sepolti perché dove morivano era lì che li seppellivano. Poi lungo il percorso una sfilza di moschee e minareti, era pomeriggio sennò sentivamo i moazin richiamare i fedeli alla preghiera.
Infine abbiamo passato il ponte e siamo entrati nella parte Cristiana. Lì era tutto diverso c'era più vita a parte vedere molte case ancora distrutte dalle bombe gli alberi erano cresciuti all'interno delle case e probabilmente all'interno ci sono ancora bombe inesplose . Siamo andati in questa Parrocchia gestita da un prete ci racconta che la popolazione è molto povera vivono alla giornata arrangiandosi qua e là come possono e con la produzione dei loro vini.
Siamo rimasti lì circa un'ora ci raccontò della guerra feroce che ci fu nel 1991, di come vive la popolazione da prima che c'era il regime comunismo e dopo la guerra.
Questa giornata mi ha un po' rattristato nel vedere tutto quel degrado e ciò che comportano le guerre.
Se la Madonna è apparsa in queste terre un motivo plausibile sicuramente c'è, quando appare lei e dice di pregare molto bisogna farlo si vede che lì nessuno ha preso seriamente questa considerazione e così scoppiò la guerra dopo dieci anni. Non solo lì ma guarda in Ruanda e tanti altri posti del mondo.
La statua della Madonna che si trova nella collina delle apparizioni.
Tornando indietro riguardo alla donna carismatica del giorno di Pasqua, lei conosce tutti i veggenti e Ivan uno di questi la Madonna le ha rivelato che un segno evidente che ci sarà a Medjugorje sarà: Ivan ha un fratello che ha perso la gamba durante la guerra di Bosnia Erzegovina e questo sarà uno dei miracoli un giorno si sveglierà con la propria gamba come se non l'avesse mai persa, in modo che la gente creda che è stato una cosa nata dal cielo e non dalla guarigione di un medico. Poi siamo tornati in albergo abbiamo cenato dopo alcuni compagni del tavolo hanno voluto andare sulla collina delle apparizioni ma io non me la sono sentita di andarci con il buio nonostante il percorso sia illuminato.
Così si è conclusa la mia giornata di Pasqua a Medjugorje 08 aprile 2012.
lunedì di Pasquetta sveglia alle ore 07,00 colazione alle 07,30 e poi siamo partiti con il pullman fino ai piedi della collina delle apparizioni.
Quando ho visto il percorso iniziale la tentazione fu quella di rinunciare a salirci, poi quando ho visto l'entusiasmo dei miei compagni mi sono deciso con la possibilità di rinunciarci in un secondo tempo. Il sentiero era molto tortuoso bisognava stare attenti
a dove si mettessero i piedi ma la voglia era tanta ed il motivo per cui sono venuto era questo ho pregato la Madonna che mi desse la forza di arrivare lassù.
Mentre si saliva si diceva il Rosario ad ogni stazione. Le ultime tre stazioni non ho retto alle soste e sono andato avanti da solo non vedevo l'ora di arrivare alla Madonnina non mi accorsi nemmeno di essere arrivato, non mi sembrava vero.
arrivato lassù l'istinto fu quello di inginocchiarmi davanti alla statua, c'era molta gente raccolta in preghiera e ai piedi della statua montagne di lettere e fotografie di fedeli arrivati precedentemente. Mi inginocchiai due volte pregando per tutti quelli che me lo avevano chiesto e per tutti i non credenti e poi ho chiesto alla Madonna se avanzava una briciola di preghiera anche per me anche se nel mondo c'è chi ne ha più bisogno.
Mentre tutti pregavano echeggiò nell'aria un canto soave uno dei fedeli presenti, un tenore cantò l'Ave Maria di Shuber. Nel nostro gruppo c'era un ragazzo che suonava il violino questo lo seppi in seguito io stavo già scendendo e lui lassù suonò l'Ave Maria di Shuber e la canzone del canto di Medjugorje.
Rientrato in albergo una doccia tonificante fu di rigore dopo una mattinata di stanchezza.
A sinistra una veduta del sentiero che conduce al monte delle apparizioni
Dopo aver pranzato nel pomeriggio il programma prevedeva una visita in una comunità di ragazze madre poco distante da Medjugorje. La relatrice era una donna venuta fuori dal tunnel della droga insieme alla comunità Cristiana, una donna Bosniaca ma con un italiano perfetto.
Racconta cose inverosimili di che cosa possa accadere in un paesino di povertà e di autorità comunista, racconta di una ragazza madre con una facoltà inferiore alla media una ragazza di 25 anni ma con le idee di una ragazzina di 8 anni lei attualmente vive nella comunità non ce l'hanno fatta vedere per rispetto alla sua persona però ci hanno fatto vedere la sua bambina di un anno, una bellissima bambina. Questa donna quando arrivò nella comunità, naturalmente sono state fatte degli indagini dalla polizia per sapere chi avesse abusato di lei i controlli sono stati fatti nel cerchio della sua famiglia attraverso il D.N.A. Sono venuti alla conoscenza di questo padre della bambini e per tutta sorpresa si venne a sapere che chi ha abusato di lei era un uomo di 77 anni.
Racconta poi in seguito arrivò nella comunità una ragazza di religione musulmana anche lei incinta irradiata dalla famiglia, la comunità è una associazione di volontariato e non discriminante delle altre religioni, hanno accolto questa ragazza. Nel centro nessuna è obbligata a partecipare alle funzioni religiosi nei giorni successivi quando questa donna vide il Crocefisso appeso alla parete si gettò per terra in ginocchio adorandolo e anche se non era Cristiana disse che da quel momento quello è il suo vero Dio. Da qualche anno studia dottrina nel centro per una sua conversione futura.
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Terminato alle 16,00 in
quella comunità siamo andati a far visita ad un'altra comunità di
bambini abbandonati gestita da suor Corneglia e finanziata dal nostro
cabarettista Paolo Brosio che ormai a Medjugorje è di casa infatti
quei giorni di Pasqua era là. In breve questa suora ci spiegò che
vivono di carità e quella non le manca arrivano fondi e materiale da
tutto il mondo. Alcune domande le sono state fatte tra cui una donna
le chiese se questi bambini sono adottabili lei rispose si ma con
tutta la famiglia una suora molto brillante i pellegrini risposero
con una risata collettiva. La Bosnia non dà la possibilità di
adottare ai forestieri ma all'interno del paese sin nel centro non ci
sono soltanto bambini abbandonati ma anche gente adulta e
maltrattata, il più piccolo ospita ha pochi mesi e la più adulta è
una donna di 94 anni.
Terminato
il pomeriggio in comunità siamo ritornati a Medjugorje per la messa
delle ore 18,00, dato che era una giornata fredda la messa venne
celebrata all'interno della parrocchia. Le porte erano aperte e la
gente ammassata all'interno mi feci un po' di largo e sono riuscito
ad entrare tra fuori e dentro in fondo alla chiesa con le porte
aperte e una corrente d'aria pazzesca, io che non riesco ad assistere
una messa in piedi ho dovuto accontentarmi. Durante la messa ho
pensato fra oggi la comunione non riuscirò a farla. Quando è giunto
il momento della comunione nonostante tutti i preti presenti il
celebrante disse di fare due corridoi tra la folla in modo da far
passare i preti con l'Ostia consacrata e per distribuirla ai fedeli.
Dinnanzi a me si aprì il corridoio e dato che io ero l'ultimo venne
diritto verso di me dandola per prima a me sarà un caso ma io credo
che la Madonna abbia ascoltato la mia richiesta, come dice una frase
di Gesù beati gli ultimi perché saranno primi, non mi sarei mai
aspettato questo evento.
Terminata la messa molta gente uscì fuori ma io sapevo che dopo la messa ci sarebbe stata la preghiera di guarigione, ho trovato posto a sedere finalmente ho pregato per tutti quelli che conosco e che soffrono e tutti quelli che me lo hanno chiesto ho pregato anche per chi non me lo chiesto e alla fine ho chiesto qualche piccola briciola di guarigione anche per me. Sono rientrato in albergo alle 20,00 circa per cena, e dopo questa lunga giornata emozionante e stanco alle 22'00 ero già in camera a riposare perché il giorno successivo per me si prospettava una dura giornata.
La mattina successiva insieme agli amici del tavolo Lorena Luciana Natalia Margherita e suo figlio di 8 anni Ernesto e Marco, ci siamo incamminati per andare sul monte questa volta non con il pullman fino ai piedi della montagna ma a piedi. Quando siamo giunti all'inizio del sentiero che ci avrebbe condotto sulla cime io ero già stanco però con lo spirito della compagnia mi sono incamminato per raggiungere la cima. Alla prima stazione ero già stravolto anche perché la salita non era come quella della collina delle apparizioni ma molto più ripida. Gli amici molto gentili mi dettero tutto il tempo che volevo per riposarmi e così stazione dopo stazione e tra una preghiera e l'altra siamo giunti all'ottava stazione li incontrammo un gruppo di pellegrini con un prete francese ci chiesero se volessimo aggregarci a loro e così facemmo. Ernesto un bambino molto affettuoso e premuroso figlio di Margherita era sempre vicino a me nella salita sostenendo la mia fatica. Alla nona stazione mi disse dai Roberto che ci siamo quasi. Lui è molto abituato a camminare in montagna perché con sua mamma ci vanno spesso, però non mi disse che le ultime stazioni erano un “muro” molto ripida come salita. Infine tra una fatica e l'altra alle ore 12'00 siano arrivati in cima alla montagna, una altissima Croce bianca dominava la cima. Molta gente pregava chi inginocchiato chi in piedi gente in lacrime mi misi in ginocchio anch'io e pregai per tutti coloro che me ne avevano fatto richiesta. Sono venuto a sapere in seguito la storia di questa Croce fu messa lì dal volere di un frate nel 1933 ma la storia più fantastica è quella che spiegherò di seguito.
Questa Croce fu costruita nel 1933 chissà con quanta fatica e sudore perché come ripeto il monte non è di facile accesso e durante la guerra il regime comunista di Bosnia Erzigovina volle la distruzione della stessa allora mandarono un esercito per distruggerla ma i soldati una volta arrivati lassù non la trovarono, tornandosene indietro accusarono la popolazione di averla nascosto da qualche parte ma come era possibile dato la grandezza e l'altezza della stessa nasconderla soltanto la base in cemento armato è larga circa tre metri per tre poi alta sette metri e larga per lato circa un metro. Fatto sta che la cosa si concluse così. Dopo qualche giorno con lo stupore della popolazione videro scendere dal cielo una grandissima fiamma sovrastata dalla Croce e posarsi lentamente di nuovo nello stesso posto. Dopo questo fatto sempre durante la guerra il regime comunista decise di radere al suolo la città di Medjugorje, i bombardieri partirono dalla base ma quando arrivarono verso la destinazione scese una forte nebbia che non trovarono l'obiettivo tornandosene indietro. Poi la Madonna disse ai veggenti che fu lei a fare sorgere questi due eventi. Vorrei che in quei momenti ci fossero là gli scienziati e i non credenti per vedere loro come la pensassero sono sicuro che avrebbero detto la sua. Comunque in questa città accadono molti fatti misteriosi gente che viene per curiosità gente non credente ed è proprio a loro che accadono maggiormente questi fatti gente che non prega mai li vedi inginocchiati davanti alla statua della Madonna raccolti in preghiera. Una donna dello stesso pellegrinaggio nostro, anche lei non credente e venuta lì per curiosità le successe un fatto che non se lo aspettava fra tutti i sassi rocciosi e spigolati che c'erano in giro la sua vista cadde su di un sasso lucido e ben levigato lo prese per la sua bellezza ma quando l'ebbe in mano questo sasso emanava un forte profumo di rose, questo profumo si sente quando appare la Madonna ai vegenti. Questa donna sapeva di questi profumi ma essendo incredula rimase di stucco dicendo a se stessa perché proprio a me che sono una peccatrice e incredula. Ma la Madonna è così da questi piccoli segni proprio a coloro che sono increduli che poi si convertono all'istante. Molti altri misteri ho sentito tra i pellegrini di quel viaggio, gente che è venuta per curiosità pregando la conversione del loro congiunto e poi ritornati insieme tutti gli anni. Ma sicuramente Medjugorje è una città contagiosa.
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Quando sono
rientrato a casa ho raccontato a tutti questo mio entusiasmo e la
voglia di ritornarci nel mese di agosto sono rimasto di stucco quando
Giovanni mi chiese se poteva venire anche lui non potete immaginare
la gioia che mi dato perché lui ultimamente ha tralasciato un po' la
chiesa nonostante abbia fatto il chierichetto fine all'anno scorso e
da piccolo diceva che il suo futuro sarebbe stato il sacerdozio.
Allora acconsentì alla sua richiesta. La Domenica successiva al mio
ritorno vennero a mangiare a casa mia mio figlio maggiore Jagadish e
Chiara la sua convivente spero che un giorno si sposano in chiesa, e
anche loro hanno espresso questo desiderio di venire anche loro.
Devono trovare un sistema per i cani che hanno a casa di cui
dovrebbero mettere su un allevamento di doberman.
Si
conclude oggi contro voglia il pellegrinaggio a Medjugorje tra tutti
i veggenti ho visto soltanto Vica Maria era a casa sua convalescente
dopo un intervento chirurgico Anna il capo gruppo del pullman e Ivan
sono amici con loro le hanno chiesto se poteva incontrarci ma Maria
disse loro che non era giusto perché quei giorni di Pasqua erano
tanti coloro che volevano incontrarle e allora ha preferito così per
non fare alcun torto agli altri. Nel nostro tavolo eravamo una bella
compagnia, c'era anche una ragazza di Lissone di origine dell'Equador
anche lei adottata con il suo ragazzo una copia giovane e molto
gentile poi le due sorelle Pozzi Lia Margherita con suo figlio
Ernesto io e Marco.
Il giorno del
ritorno a casa 11 aprile 2012 la sveglia era per le 4 del mattino 4
e trenta la colazione e poi il ritrovo ognuno sul proprio pullman. La
compagnia del mio tavolo non era su nello stesso mezzo per un errore
di organizzazione infatti in albergo eravamo insieme e anche a pranzo
ma il viaggio divisi. Per cui ero con altra gente che ho conosciuto
all'andata e mi mancava molto la mia compagnia ci vedevamo per un
saluto fugace tra una sosta e l'altra.
Il viaggio
non era per la quale il freddo e la pioggia ci accompagnò quasi per
tutto il precorso e le correnti d'aria alle soste con le due portiere
aperte ne pagai le conseguenze tornando a casa con un'influenza mai
presa prima. Questo me l'aspettavo perché non ero abbastanza coperto
il maglione era in valigia e non potevo prenderlo. Avevamo un autista
abbastanza puntiglioso che seguiva le regole al contrario degli altri
due che andavano più veloci, diceva che lui ci tiene alla patente
nelle, soste se il previsto era di fermarsi 20 minuti lui aspettava
anche l'ultimo secondo prima di ripartire. Comunque siamo arrivati a
destinazione alle 21'00 dopo aver scaricato alcuni pellegrini a
Bresso e Milano.
Si
conclude in questo modo il mio primo pellegrinaggio a Medjugorje
soddisfatto in tutto sia nella fede che nelle amicizie e fratellanza
che ho trovato.
Ci
siamo lasciati con la promessa di ritrovarci ancora tutti insieme.
11
aprile 2012.
Una foto scattata dal balcone della mia camera d'albergo, notare come la luna a metà mattino come si trova sulla cima della crroce
Queti sono le mie memorie di un giorno a Medjugorje.
Lotta Giuseppe